Dopo l’approvazione del Governo, il testo del DDL Bilancio 2022 è approdato in Senato il D.D.L, ed entro il prossimo mese di dicembre si prevede la sua approvazione definitiva. Gli aspetti riguardanti l’agricoltura sono molteplici e sono sostenuti da una dotazione finanziaria riguardanti strettamente le misure agricole che supera i 2 miliardi di euro. A queste si aggiungono le misure orizzontali applicabili a diversi settori, tra cui l’agricoltura. Tra queste misure trasversali rientrano il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali ricadenti nel regime d’aiuto “Transazione 4.0”, il sistema delle garanzie per le PMI, la nuova NASPI e il rifinanziamento della “Nuova Sabatini”, quest’ultima con uno stanziamento di 900 milioni di euro fino al 2027(di questi, 240 milioni di euro sono destinati al 2022 e 2023, 120 milioni di euro al 2024, 2025 e 2026 e 60 milioni di euro al 2027).
Aprendo una veloce parentesi sulla “nuova Sabatini”, la platea dei soggetti fruitori è costituita dalle PMI operanti in tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, salvo quelle esercenti attività finanziarie e assicurative. Gli investimenti connessi ai finanziamenti devono riguardare beni strumentali nuovi, materiali (macchinari, impianti, attrezzature e hardware) e immateriali (software e tecnologie digitali). Non possono invece beneficiare dell’incentivo le spese relative a terreni e fabbricati, beni usati o rigenerati, immobilizzazioni in corso e acconti. Tali investimenti possono essere interamente coperti dai finanziamenti bancari o dai contratti di leasing, nonché assistiti dalla garanzia, fino all’80% dell’ammontare del finanziamento, del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. Il finanziamento, interamente destinato alla copertura degli investimenti ammissibili, deve essere di durata non superiore a cinque anni e di importo compreso tra 20.000 e quattro milioni di euro. Il contributo del Ministero dello Sviluppo Economico è commisurato al valore degli interessi, calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, a un tasso d’interesse annuo pari al 2,75% per gli investimenti ordinari (elevato al 3,575% per gli investimenti in tecnologie Industria 4.0). Il contributo dovrebbe tornare a essere erogato in più quote annuali e non più in un’unica soluzione, salvo che per i finanziamenti di importo inferiore a 200.000 euro.
Passando alle misure agricole in senso stretto, previste dal DDL Bilancio 2022, si evidenziano i principali stanziamenti agricoli:
- 250 milioni di euro per il quinquennio 2023-2027 a favore della misura delle assicurazioni agevolate in agricoltura gestita attraverso i PSR;
- 600 milioni di euro fino al 2027 per il Fondo mutualistico nazionale per contrastare l’impatto di rischi catastrofali;
- 257 milioni di euro per il 2023 destinati alla proroga della detassazione ai fini Irpef dei redditi dominicali e agrari dichiarati dai coltivatori diretti e dagli IAP;
- 120 milioni di euro per il sostegno ai distretti del cibo L. 205/217). L’individuazione e il riconoscimento dei distretti del cibo spettano alle Regioni mentre il finanziamento per la creazione e consolidamento dei distretti sono di competenza del MIPAAF;
- 10 milioni per il Fondo per il rafforzamento della filiera grano-pasta, attraverso un contributo a favore degli agricoltori che sottoscrivono contratti di filiera triennali per la coltivazione di frumento duro;
- 10 milioni di euro per il Fondo per la competitività delle filiere relative al mais, alla leguminose e alla soia, che consiste in un premio a favore degli agricoltori sottoscrittori di contratti la cui durata è almeno triennale.
Il decreto prevede inoltre il finanziamento ulteriore a favore di interventi gestiti da ISMEA, come gli incentivi a favore delle donne imprenditrici, il sostegno agli investimenti dei giovani agricoltori, l’intervento per il finanziamento a condizioni di mercato per le imprese alimentari e la concessione di garanzie pubbliche per l’accesso al credito.
Di Davide Da Pieve
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